Scambio di buone pratiche per la partecipazione della comunità locale (politica, volontariato, cultura) da consegnare ai decisori politici proponendo soluzioni
APY: Active Participation of Youth in Local Communities
I giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni sono 13,3 milioni, il 27% della popolazione maggiorenne e la maggior parte di questi ultimi vive intrappolata in un confuso stato di attesa, sospesa tra incertezza e dipendenza senza gli strumenti necessari per costruire il proprio futuro.
Una delle principali problematiche sociali che il Paese è chiamato ad affrontare è quello della permanenza prolungata dei giovani in famiglia. A trent’anni circa i due terzi dei giovani risiedono ancora con i genitori, a trentacinque circa un terzo.
Anche la scarsa mobilità sociale incide su questo dato: “Il 52% degli italiani è intrappolato in una mobilità sostanzialmente statica e orizzontale, solo il 3,7% è in ascesa sociale e il 15,3% in discesa. Solo 3 giovani su 10 pensano che avranno un lavoro e una posizione migliore di quella dei loro genitori” (Indagine Cittalia – I giovani di fronte alla politica, 2008 e Censis, Meno mobilità, più ceti, meno classi in Un mese sociale, giugno 2006). Significativo il dato secondo cui il 90% dei giovani ritiene utile, invece, partecipare alla vita politica del Paese confermando il comune come il principale luogo della partecipazione e l’ente più vicino ai cittadini per il 74% dei giovani; mentre il 60% ritiene che la modernizzazione del Paese sia garantita dai Comuni.
I giovani si impegnano attivamente per la comunità locale soprattutto attraverso esperienze di volontariato. Dai dati emerge che il 30% dei giovani compresi nella fascia d’età 18-24 anni si dedicano al volontariato, mentre nella fascia d’età che va dai 25 ai 34 anni sono il 34% e infine gli over 35 sono il 38%.
68% dei giovani si dichiara interessato a partecipare direttamente alla vita politica del proprio Comune, mentre il 60% dei giovani tra i 18 e i 35 anni ritiene che la modernizzazione di un paese sia garantita dai Comuni; il 74%, invece, ritiene che il Comune sia l’ente più vicino ai cittadini e l’80%, infine, che governi locali più giovani sarebbero più dinamici, innovativi e attenti ai bisogni dei cittadini. Questo dimostra, come si vedrà nella seconda parte, che la prima palestra politica per i giovani è proprio il comune, soprattutto quelli più piccoli con meno di 5mila abitanti che fanno registrare una maggiore presenza, in termini percentuali, di giovani eletti.
I giovani si dichiarano proattivi e attenti ai problemi della propria comunità locale, non a caso, soprattutto i più giovani, ritengono che la partecipazione politica sia indispensabile. I dati parlano chiaro: il 53% di giovani tra i 18 e i 24 anni d’età e il 47% di giovani tra i 25 e i 34 anni sono convinti che sia necessario prendere parte alla vita politica e sociale del proprio territorio. Inoltre, il 45% dei giovani compresi nella fascia d’età tra i 18 e i 24 anni dichiara che il proprio interesse verso la politica sia cresciuto contro il 37% di quelli tra i 25 e i 34 anni. Una diminuzione di interesse, invece, viene manifestata dal 24% dei giovani nella fascia d’età 18-24 rispetto al 32% dei giovani tra i 25 e i 34 anni.
Inoltre, partecipare all’attività dell’amministrazione locale è indispensabile per il 90% dei giovani, mentre il modo migliore per partecipare alla vita sociale e politica del proprio comune è, per il 33%, prendere parte a incontri e dibattiti pubblici, per il 30% impegnarsi in comitati di cittadini, per il 26% sottoscrivere e votare ai referendum e per il 22% contattare direttamente le amministrazioni locali. Il comune viene considerato ancora come il motore dello sviluppo del territorio. Nell’indagine ddi Cittalia emerge che, alla domanda “Quale attore contribuisce allo sviluppo del suo territorio?”, ben il 28% dei giovani tra i 18 e i 24 anni e il 26% di quelli tra i 25 e i 34 anni ha risposto il Comune.
Da questa analisi si percepisce una forte volontà dei giovani alla partecipazione attiva nella società, specialmente per quello che riguarda la vita delle comunità locali. Potenziare e valorizzare questa dinamica partecipativa (in tutte le sue forme, dalle istituzioni comunali al volontariato, organizzata o per iniziativa individuale) può portare grandi benefici non solo a livello locale, ma essere il motore d'avvio per una più ampia partecipazione a livello nazionale e comunitario.
Per questo vogliamo realizzare una 4 giorni (24-27/08/2017) di incontri, seminari e dibattiti a Firenze tra giovani e responsabili decisionali / esperti di giovani intorno al tema della partecipazione alla vita democratica; sarà inoltre l'occasione per realizzare una consultazione dei giovani, al fine di scoprire le loro esigenze in materia di partecipazione alla vita democratica.
In particolare saranno coinvolti giovani ed enti locali che in diverse forme hanno realizzato o stanno realizzando percorsi di partecipazione alla vita della comunità locale (politica, volontariato, cultura) per uno scambio di buone pratiche e per collezionare le esigenze e problematiche sorte, in modo da consegnarle ai decisori politici e proporre soluzioni.
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